Le proprietà dell’acido ialuronico per la pelle sono sorprendenti: dall’azione volumizzante a quella ricostruttiva, approfondiamo i vari aspetti e applicazioni.
Elenco dei contenuti
- Acido ialuronico tutte le applicazioni
- Acido Ialuronico, le proprietà per la pelle
- L’acido ialuronico nella medicina estetica
- Come agiscono creme e sieri
Acido ialuronico tutte le applicazioni
L’acido ialuronico è un biopolimero presente in natura, la cui struttura molecolare è conservata al massimo grado tra le specie di mammiferi.
Tra gli ambiti d’applicazione più conosciuti c’è quello della rigenerazione cutanea che contempla diversi metodi per la ricostruzione del derma.
Descritto per la prima volta nel 1934, da allora è stato utilizzato in un’ampia varietà di campi medici come la neurochirurgia e nella guarigione delle ferite cutanee. Oggi ha raggiunto la preminenza nella pratica cosmetica, dove è il filler dermico iniettabile preferito dalla maggior parte dei chirurghi.*
Bisogna pensare alle molecole di acido ialuronico come a dei “mattoncini”; in base a quante volte sono ripetute e alla loro grandezza e peso molecolare svolgono una funzione diversa:
- Acido ialuronico con alto peso molecolare (>300KDa) --> La sua azione è filmogena e protettiva come nella cartilagine del ginocchio.
- Acido ialuronico con basso peso molecolare (<300KDa) --> Agisce nella riparazione e cicatrizzazione dei tessuti.
Utilizzi dell’acido ialuronico
Le sue applicazioni sono attualmente presenti in ambiti quali:
- Rigenerazione della matrice extracellulare con un ruolo importante nella guarigione delle ferite e nella formazione di cicatrici;
- Rigenerazione epiteliale;
- Ingegneria dei tessuti;
- Patologie epidermiche;
- Patologie polmonari;
- Patologie articolari;
- Rigenerazione cutanea;
- Chirurgia oftalmica.
Scopriamo le proprietà specifiche per la pelle.
Acido Ialuronico, le proprietà per la pelle
Tra le proprietà più note di questo biopolimero c’è quella di trattenere i liquidi dando volume alla pelle; infatti, uno dei fenomeni più evidenti a cui si assiste durante l’invecchiamento è che la pelle perde fluidi e massa; l’effetto della diminuzione dell’acido ialuronico si nota anche sulle articolazioni, che diventano più rigide.
Si tratta della perdita di cartilagine: l’acido ialuronico è parte integrante del liquido sinoviale, che riempie le cavità articolari.
Dopo i 65 anni, la cute trattiene sempre meno i liquidi arrivando a un 25% rispetto al 100% dei 20 anni.*
La pubblicazione “Hyaluronic acid: the scientific and clinical evidence”* presente sul Journal of Plastic, Reconstructive & Aesthetic Surgery ripercorre la storia scientifica dell’acido ialuronico sottolineando che:
- Comparato al collagene, costituisce una parte più piccola della matrice extracellulare, ha il vantaggio di una conservazione strutturale indipendentemente dalla fonte ed è perciò anallergico.
- L’unità di base è costituita da due zuccheri (è un polisaccaride): acido glucuronico e N-acetil-glucosamina, polimerizzata in macromolecole di oltre 30.000 unità ripetitive; è naturalmente presente nei tessuti umani: dalla pelle all’aorta, dalla cartilagine al cervello, all’umor vitreo dell’occhio.
- Solubile in acqua, la molecola prende la forma di un gel che funziona come lubrificante; tra le sue proprietà fondamentali quella di richiamare a sé le molecole dell’acqua (proprietà igroscopiche e omeostatiche).
Il ruolo nell’ingegneria dei tessuti
L’acido ialuronico ha un ruolo importante nella rigenerazione dei tessuti ed è in grado di modulare la guarigione delle ferite.
È utilizzato in diverse applicazioni cliniche per riparare difetti della cartilagine, nella coltura e rigenerazione delle cellule gliali (che hanno funzione nutritiva e di sostegno per i neuroni) e nella valutazione della motilità spermatica.
La prima ferita ad essere trattata con Acido ialuronico purificato pare risalga al 1968, con il trattamento di un’ustione, per poi essere studiata e applicata in tutti gli ambiti della medicina, potenziando i liquidi sottocutanei e nel trattamento delle lesioni da stravaso (quando un farmaco fuoriesce dal letto vascolare utilizzato per la somministrazione nei tessuti circostanti).
Chirurgia oftalmica e guarigione delle ferite
Nella chirurgia oftalmica, l’acido ialuronico, in forma di gel, previene l’essiccazione della cornea durante le varie procedure.
Inoltre, un recente studio* dal titolo Hyaluronic acid prevents oxygen free-radical damage to granulation tissue: a study in rats ha mostrato come l’acido ialuronico migliori in maniera significativa la guarigione delle ferite dei ratti soggetti a una maggiore generazione di radicali liberi dell’ossigeno.
Rimane da stabilire se l’acido ialuronico agisca o meno come spazzino dei radicali liberi.
L’acido ialuronico nella medicina estetica
Il campo di applicazione più diffuso dell’acido ialuronico nella medicina estetica è rappresentato dai filler dermici (mediante punture intradermiche).
La sua azione è di riempire linee cutanee e rughe, con una popolarità in progressivo ed esponenziale aumento dal 2004, in seguito a circa 45mila trattamenti somministrati dai chirurghi dell’ISAPS (International Society of Aesthetic Plastic Surgery).*
Proprietà nel ringiovanimento cutaneo
Nel ringiovanimento cutaneo, l’acido ialuronico svolge un ruolo centrale riconosciuto ampiamente dalla comunità scientifica*. Il principio di base su cui si basano i trattamenti a base di acido ialuronico esogeno (ovvero esterno alla pelle) è quello di aumentare il volume della pelle piuttosto che correggere una carenza di livelli tessutali.
Si tratta di un aumento inversamente proporzionale alla quantità di derma perso nelle aree in cui si determina lo svuotamento, cioè la perdita di liquidi.

La proprietà fondamentale dell’acido ialuronico usato a questo scopo è di trattenere l’acqua aumentando il volume sottocutaneo, che si riassorbe completamente essendo una sostanza già presente nel derma.
Nonostante questi trattamenti sortiscano effetti più sicuri rispetto alla tossina botulinica e al collagene, è chiaro che le complicazioni sono dietro l’angolo.
Dalle allergie (collagene) a eritemi transitori e gonfiore (acido ialuronico) ad altre reazioni più o meno gravi, al costo protratto nel tempo, questa tipologia di interventi, possono essere in parte invasivi.
Ciò dimostra come l’acido ialuronico non sia una panacea ma abbia comunque un eccellente potenziale in diversi campi clinici ed estetici, con studi e ricerche ancora in atto che riguardano il campo dell’ingegneria dei tessuti.
Come agiscono creme e sieri
Per chi preferisce curare la pelle senza soluzioni “forti” come i filler sottocutanei, l’acido ialuronico nelle sue formulazioni a diversi pesi molecolari presente in sieri e creme formulate ad hoc può essere un alleato prezioso contro i segni del tempo.
Infatti, proprio grazie alle sue capacità idratanti è un ottimo ricostituente per la pelle: all’esterno, impedisce che l’acqua evapori creando una barriera (alto peso molecolare) impedendo alla cute di perdere acqua e disidratarsi.
Le micro molecole (basso e bassissimo peso molecolare) penetrano più in profondità donando turgore e vitalità alla pelle.
La cura e pulizia quotidiana con prodotti mirati a base di acido ialuronico e altre importanti sostanze che offrono riparazione e nutrimento alla pelle, sono l’arma vincente per contrastare le rughe e ottenere una pelle elastica, giovane e luminosa.
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Fonti:
*https://www.raicultura.it/scienza/articoli/2019/06/Lacido-ialuronico-per-combattere-le-rughe-cbbbf620-e8a4-49af-96db-575f35d8140e.html
*https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/1966392/
* https://www.grupposandonato.it/news/2020/settembre/picotage-come-funziona
*https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S1748681507001805?casa_token=Me3ilPTsDMIAAAAA:vtOhWWsuDlUzg7B45V2i_I_2kyd7dc–bahvexIsC94ZsOV-pTkdyQ7tcnNQAJR5h5nC_485qg